Reportage
Dichiariamo guerra alla paura
Di Romolo e Myriam Giovanardi
Quando ormai quasi quotidianamente ascoltiamo o vediamo le terribili notizie legate al terrorismo internazionale, specialmente di matrice islamica, o alle stragi compiute dagli estremisti islamici come ISIS, Al Qaeda o Boko Haram, nel cuore di ogni credente sorge il desiderio di reagire, di non farsi intrappolare dalla paura; già, ma cosa fare?
Pregare, chiedere a Dio di fermare gli assassini, ma poi?
Una risposta importante e coerente con la Parola di Dio è stata pronunciata a Roma, dove nelle scorse settimane si è tenuta una conferenza cristiana proprio sull’argomento del terrorismo. Tanti Pastori da varie parti d’Europa, e abbiamo subito notato che le varie provenienze corrispondevano ai punti cardinali, nord, sud, est, ovest: Svezia, Italia, Jugoslavia, Spagna; una croce di credenti ai piedi del Maestro per muoversi e agire nel suo piano.
Tutto è nato lo scorso anno nel cuore di un credente svedese, Bengt Wedemalm, che avvertì l’urgenza di convocare Pastori e credenti di tutta Europa perché si preparassero a battagliare contro le forze del male che infestano le nazioni, le chiese e le famiglie.
È stato evidente, dal modo in cui ha predicato, che l’input lo aveva davvero ricevuto dal Signore: passione, fervore e fuoco che possono essere date solo dallo Spirito Santo di Dio in noi.
Ha spezzato tutte le maledizioni che l’Isis ha mandato su Roma e sull’Italia.
“Chi è che insulta le schiere del Dio vivente?”
La scelta del passo biblico è caduta su 1 Samuele 17:26 nella famosa decisione di Davide di opporsi a Golia e soprattutto alla domanda radicale che Davide rivolge agli uomini che stavano vicino a lui:”Chi è questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere del Dio vivente?” È vero, se le schiere del Dio vivente sono pronte per il combattimento nulla potrà farle venire meno; tuttavia è fondamentale sapere che non si ottiene nulla senza un combattimento e dobbiamo essere consapevoli del fatto che è stato liberato in Europa uno spirito di paura che può essere vinto solo ed esclusivamente dalla nostra fede. Per vincere la battaglia spirituale bisogna cooperare con lo Spirito Santo di Dio. Ci è stato ricordato che la guerra è già stata vinta dal Signore sulla croce, ma alla chiesa è demandato il compito di battagliare e al singolo credente è richiesto di combattere in preghiera. Ricordiamoci che la preghiera non è solo comunicazione con Dio: è anche una lotta contro il diavolo. Può capitare a volte di iniziare una preghiera nella carne ma la preghiera diventerà efficace solo se verremo investiti dalla potenza dello Spirito Santo.
Uomini valorosi per leader valorosi
Abbiamo un Dio guerriero come ci viene descritto in Isaia 42:13: “Il Signore avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, un grido tremendo, trionferà sui suoi nemici”. Ma c’è anche un uomo forte che deve essere legato. Per fare questo dobbiamo crescere nella nostra autorità, rafforzarci combattendo la guerra spirituale. Allora e solo allora riusciremo a fare ciò che ci viene detto:”Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro; ma quando (attenti ora!) uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale confidava e ne divide il bottino” (Luca 11:21-22). Per potere fare questo in una comunità c’è bisogno che gli uomini che avanzano con noi, siano davvero con noi e camminino insieme a noi.
Gli uomini valorosi sostengono il leader perché sanno che in campo spirituale il diavolo preferisce colpire il leader. C’è bisogno di persone dedicate che senza guardare né a destra né a sinistra combattano insieme al leader contro le uniche forze contro le quali si deve combattere: mai carne e sangue, ma “principati e potestà dell’aria”. Questo è stato il grido del pastore Juan Lopez di Madrid.
Il Pastore Fernando, leader di una chiesa brasiliana a Roma, ha simbolicamente concluso le giornate della Conferenza con una preghiera corale fatta nel Circo Massimo bagnato dal sangue di tanti martiri cristiani.
Incoraggiandovi a far tesoro di ciò che avete letto, proclamiamo quindi: “Via ogni paura perché Colui che è in noi è più forte di colui che è nel mondo!”