Reportage
Nel Paese Splendido!

Di Pietro Lamanna

Pietro, dovremmo andare in Israele per partecipare alla conferenza di ICEJ, anzi, siccome io non posso, dovrai andarci da solo, che ne pensi?” Così esordisce il pastore Giuseppe Laiso un giovedì mattina, di settembre. Che ne penso? Penso… che tu stia offrendo da bere ad un assetato!

Da molti anni desideravo fare un viaggio in Israele, ed ora, di punto in bianco ecco che il desiderio si avvera.

“Non posso certo perdere un’occasione così ghiotta” mi dico.

Così il 27 settembre, al termine di una lunga e caldissima estate, eccomi su un aereo, pronto ad essere “trasportato” sia fisicamente che emotivamente a Tel Aviv, aeroporto Ben Gurion. È stato come salire su un teletrasporto, come entrare “nell’armadio di Narnia”.

Eccomi improvvisamente nel Paese Splendido! Un pullman è già pronto per noi, ‘noi’ perché all’aeroporto di Malpensa incontro il pastore Antonio Rozzini, Direttore di ICEJ Italia con la moglie Sara ed altri cari fratelli d’avventura. E l’avventura comincia; sì, perché oltre alla conferenza gireremo Israele in lungo e in largo! Quindi, via alla volta della Galilea.

Un paese dopo l’altro, un’emozione dopo l’altra! Da Tel Aviv a Cesarea e poi si sale verso Haifa, il Monte Carmelo, Nazareth, la casa di Giuseppe e Maria, la sinagoga dove Gesù lesse Isaia 61: “Lo Spirito del Signore è su di me…”. Il monte delle Beatitudini, e qui mi chiedono di condividere un pensiero, proprio qui, dove Gesù presentò il “Sermone sul Monte”. Wow! Questa è un’emozione che non si scorda più! E il viaggio continua: Tabgha, Capernaum, Tiberiade, il lago, il battello… e no ragazzi, questo è troppo! Ma non c’è tempo, non c’è sosta, i giorni passano, è già ora di avvicinarsi a Gerusalemme. Lungo la strada, sosta al fiume Giordano dove c’è la possibilità di fare il battesimo: per alcuni solo simbolico, altri hanno atteso questo momento per battezzarsi realmente. Così arriviamo a Gerico, e qui non si possono non assaggiare i famosi ‘datteri’. Il monte della tentazione, Qumran: le grotte, i rotoli! Il mar Morto con il classico ‘bagno’. Poi ancora più giù arriviamo al campo dei pastori, Betlemme, ci spingiamo fino a Ein Gedi, dove ICEJ organizza un grande concerto, siamo alcune migliaia di persone e tutte cantiamo “Jesus is Alive” sotto un cielo stellato ed una grande bianchissima luna piena.

Finalmente arriviamo a Gerusalemme: bella, affascinante, qualcuno a fianco a me sul pullman dice: “Sai qui il cielo sembra più basso, è più vicino!” Una persona che ama Israele, ci viene tutti gli anni dal 2007.

È la Festa dei Tabernacoli, c’è un sacco di gente, c’è aria di festa, di gioia. Ovunque andiamo gli Ebrei ci accolgono sempre con grande cordialità. Ci organizziamo per poter girare e visitare Gerusalemme il più possibile, compatibilmente con la Conferenza di ICEJ. È uno spettacolo stare sul Monte degli Ulivi, osservare Gerusalemme, la spianata del tempio, scendere verso la valle di Kidron detta anche valle di Giosafat e risalire, guardare la Porta d’Oro, ancora completamente chiusa, e penso a Gesù… lui ha camminato qui, è montato su un puledro d’asina ed è entrato trionfante a Gerusalemme… e la mente va al suo ritorno. Entriamo poi dalla Dung Gate, visitiamo l’Ophel Archeological Garden, osservo le rovine e il ricordo torna alla Bibbia, a Gesù quando disse: “Non resterà pietra su pietra”. No, tutto questo non ti fa solo pensare alla Bibbia, è un immergersi completamente nella Bibbia! È una sensazione che lascia senza fiato; come quando si raggiunge il Muro del Pianto e ci si trova in un’atmosfera d’altri tempi, una forte presenza di Dio ci raggiunge, ci avvolge, ci commuove, ci esalta!

La commozione ci assale anche quando decidiamo di visitare lo Yad Vashem; qui i ricordi sono molto più prossimi, terribili, devastanti; lo sterminio, l’olocausto, la Shoah.

Ci ritroviamo poi tutti al Garden Tomb, il luogo è gremito di credenti, dopo la predicazione di un pastore cinese, consumiamo insieme la Santa Cena: è un altro di quei momenti che rimane nel cuore.

La conferenza di ICEJ è straordinaria, sorprendente, non avrei mai pensato di trovarmi con oltre 8.000 persone nell’immensa Pais Arena di Gerusalemme a lodare e adorare con un gran numero di Ebrei che hanno riconosciuto in Gesù il loro Messia.

Tutto questo in 9 giorni, un grande tour de force che oggi mi fa dire che devo necessariamente tornarci!

Ci stiamo già organizzando per un prossimo viaggio in Israele a cura di ICEJ e della SIU per il prossimo anno. Allora, anche se non è Pesach… Leshanná habbá beJerushalaim!