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Il nome dell'Eterno
Nome del SIGNORE è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio” (Proverbi 18:10).
La vita è piena di problemi e pressioni. Vi sono tante forze negative che ci assalgano ogni giorno e prima o dopo arriviamo al punto in cui dobbiamo portarci al di là delle nostre forze o abilità e chiedere aiuto!
Prima o poi arriviamo al punto in cui non ce la facciamo più a continuare da soli, siamo sfiniti, stanchi. Potrebbe allora accadere un disastro o forse sarà il principio di una delle più grandi esperienze della vita.
Nella Genesi troviamo un uomo di nome Abraamo; un giorno Dio gli chiese di sacrificare suo figlio. Immaginiamo un po’ la confusione nella mente di Abramo stesso.
Ma la Bibbia dice che egli credette in Dio, confidò nel suo Signore e mentre stava per ammazzare suo figlio Isacco, un angelo del Signore lo fermò. In quell’istante “Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. E Abraamo chiamò quel luogo ‘Iavè-Irè’. Per questo si dice oggi: Al monte del Signore sarà provveduto” (Genesi 22:13).
Dio si rivelò ad Abraamo come: l’Eterno che provvede.
In un altro passaggio biblico troviamo che vi era una battaglia infuocata fra gl’Israeliti e gli Amalekiti. Aaronne e Hur aiutavano Mosè a tenere le mani alzate. Giosuè guidava il popolo nella battaglia. Gli Israeliti vinsero la battaglia, e “Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il Signore è la mia bandiera»” (Esodo 17:15).
Dio si era rivelato a Mosè come: l’Eterno della vittoria.
Nel libro dei Giudici, Dio si rivelò a Gedeone come: l’Eterno che dona pace.
“Allora Gedeone costruì un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace.” (Giudici 6:24).
Nel libro dell’Esodo, Dio si rivelò al suo popolo come: l’Eterno che guarisce (Esodo 15:26).
Geremia, profeta d’Israele, dopo aver dato al popolo il messaggio da parte di Dio, venne accusato di essere un traditore. Aveva predetto la vittoria dei Babilonesi e l’esilio per Israele. Venne buttato in una buia prigione. Ma Dio si rivelò a Geremia come: L’Eterno, nostra giustizia.
Ezechiele mentre si trovava in esilio, nella distante Babilonia, lontano dalla patria, dal Tempio di Gerusalemme, ricevette una grande rivelazione quando Dio apparve a lui in una visione e si rivelò a lui come: L’Eterno è qui.
Il nostro Dio è presente nel giorno della sciagura e scoraggiamento. Ma non troviamo l’Eterno solo nell’Antico Testamento della Bibbia, ma anche nel Nuovo Testamento.
Leggiamo di una Vergine a cui apparve un angelo del Signore che le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Luca 1:30).
Infatti Gesù è il nome greco per il nome ebraico JEHOVAH, il che significa: l’Eterno è la mia salvezza.
“Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù” perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati. L’Eterno salva appieno.
Quante volte nella nostra vita abbiamo dovuto correre a Dio e l’abbiamo trovato sempre fedele!
Possiamo allora rifugiarci nella forte torre dell’Eterno, il nome di Gesù. Troveremo forza, guarigione, pace, sicurezza e speranza.
Rifugiamoci nel nome dell’Eterno, e di sicuro troveremo rifugio.
Di Elio Marrocco